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LE CARICHE NOVE
Che scombussolo, eh? che mmutazzione?
Da quarche ggiorn'impoi, dove t'accosti,
Nun trovi ppiù ggnisuno a li su' posti;
E chi pprima era Erode, oggi è Nnerone.
Si cqua ddura accusì, nemmanco l'osti
Faranno ppiù l'istessa professione,
Ché cqui adesso oggni sceto de perzone
Sfodera li su' meriti anniscosti.
Preti, sbirri, prelati, mozzorecchi,
Spie, cardinali, ggiudisci, copisti,
Te li vedi frullà come vvertecchi.
Spiggneno tutti, e vann'avanti, vanno;
Ma in tanti pipinari e acciaccapisti
Chi ssa ar Papa che impiego je daranno?
1847
Testo
ipertestualizzato completo di liste e concordanze delle parole
La numerazione dei sonetti è quella seguita da Roberto Vighi
(Giuseppe Gioachino Belli Poesie Romanesche - Libreria dello Stato
1988-1993).
La numerazione tra parentesi fa riferimento all'edizione Vigolo
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