I
SONETTI DI GIUSEPPE GIOACHINO BELLI
1340 (1338). LA BBELLEZZA
Che ggran dono de Ddio ch'è la bellezza!
Sopra de li quadrini hai da tenella:
Pe vvia che la ricchezza nun dà quella,
E cco quella s'acquista la ricchezza.
Una chiesa, una vacca, una zitella,
Si è brutta nun ze guarda e sse disprezza:
E Ddio stesso, ch'è un pozzo de saviezza,
La madre che ppijjò la vorze bbella.
La bbellezza nun trova porte chiuse:
Tutti je fanno l'occhi dorci; e ttutti
Vedeno er torto in lei doppo le scuse.
Guardamo li gattini, amico caro.
Li più belli s'alleveno: e li brutti?
E li poveri brutti ar monnezzaro.
20 ottobre 1834
Testo
ipertestualizzato completo di liste e concordanze delle parole
La numerazione dei sonetti è quella seguita da Roberto Vighi
(Giuseppe Gioachino Belli Poesie Romanesche - Libreria dello Stato
1988-1993).
La numerazione tra parentesi fa riferimento all'edizione Vigolo
Ascolta il sonetto interpretato da Maurizio Mosetti
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