1030 [1031]. A PADRON MARCELLO
Chi ha ffrabbicato Roma, er Vaticano,
er Campidojjo, er Popolo, er Castello?
Furno Romolo e Rremolo, Marcello,
che ggnisun de li dua era romano.
Ma un e ll’antro volenno esse soprano
de sto paese novo accusí bbello,
er fratello nimmico der fratello
vennero a ppatti cor cortello in mano.
Le cortellate aggnédero a le stelle;
e Rroma addiventò ddar primo ggiorno
com’è oggi, una Torre-de-Bbabbelle.
De li sfrizzoli oggnuno ebbe li sui:
e Rroma, quelli dua la liticorno,
ma vvenne er Papa e sse la prese lui.
27 novembre 1833
Testo
ipertestualizzato completo di liste e concordanze delle parole
La numerazione dei sonetti è quella seguita da Roberto Vighi
(Giuseppe Gioachino Belli Poesie Romanesche - Libreria dello Stato
1988-1993).
La numerazione tra parentesi fa riferimento all'edizione Vigolo